La storia Cenni storici di Fiesso d'Artico .
Fiesso d'Artico ha quasi raggiunto la ragguardevole età
di mille anni di vita ufficiale: viene già menzionato, infatti,
in documenti datati 1025/1028. E' un paesino di Kmq 6,31 (ha il
territorio più piccolo della Provincia di Venezia) sulla
riva sinistra del Naviglio Brenta, a metà strada tra Padova
e Venezia.
Inizialmente paese si chiamava solo Fiesso, indicando
tale termine Flexo o Flexum, cioè curva, ansa divisione,
che qui formava fiume "Medoacus'' (l'attuale Brenta). In un
secondo tempo (delibera Consiglio Comunale in data 19/7/1867) venne
aggiunto nome Artico, dall'avvocato fiscale al Magistrato alle Acque
Venezia Angelo Maria Artico, ideatore dell'ultima grande deviazione
resa necessaria per la salvaguardia dall'incubo delle inondazioni:
la rottura degli argini da parte del fiume Brenta ha fatto soffrire
non poco popolazione fiessese. Il paese ebbe importanza, nel lontano
passato, quale centro religioso in quanto il suo territorio dipendeva
dal monastero di Sant'Ilario. Ebbe addirittura un parroco nominato
dal vescovo di Nicosia.
Il territorio era suddiviso in Comun Grande di Fiesso
e in Comun Piccolo Fiessetto (la via omonima tuttora esistente ne
è ricordo); comprendeva terreni che, oggi, sono di pertinenza
degli altri comuni viciniori, quali Dolo, Stra,Vigonza.
Posto a breve distanza da Padova ebbe ad essere coinvolto
nelle molte guerre che subì tale città in conseguenza
delle lotte per il succedersi delle varie signorie. Col XV secolo
passò definitivamente alla Repubblica di Venezia. Sotto la
Serenissima il territorio del paese si abbellì dì
splendide ville (moltissime delle quali esistenti ed abitate), fatte
costruire dai nobili e ricchi mercanti veneziani per i loro soggiorni
estivi. Il collegamento tra Venezia e Fiesso avveniva con un battello,
chiamato "Burchiello", vero e proprio salotto galleggiante.

Il Comune assunse il titolo Municipio nel 1806, a seguito
dell'avvento del Regno d'Italia napoleonico. I cittadini di Fiesso,
tanto laboriosi quanto amanti della libertà e della giustizia
(decisioni col metodo del voto democratico furono prese ancora nel
lontano 1759 per l'attuazione dei lavori e l'organizzazione degli
stessi da farsi sugli argini fiume) parteciparono attivamente scientemente
alle lotte d'indipendenza del Veneto dall'impero austro-ungarico;
così come quelle per la liberazione dell'Italia dal nazi-fascismo
durante l'ultimo conflitto mondiale.
Oggi Fiesso è un tranquillo paese di 6.600 abitanti
circa. E' uno degli scorci più suggestivi di tutta Riviera
del Brenta, zona conosciuta in tutto mondo per la sua bellezza e
ricchezza di opere d'arte. Ma non solo: è anche per la calzatura
che gli stranieri ci conoscono, quella da donna in particolare.
Un'alta percentuale dei cittadini di Fiesso infatti, è occupata
in questo settore produttivo, che è nato nell'immediato dopoguerra
grazie alla fantasia, alla curiosità e alla capacità
tecnico-imprenditoriale di alcuni pionieri.
Negli anni sessanta tale settore si è sviluppato
ed espanso, assumendo quelle caratteristiche di qualità e
di stile che tutt'ora lo fanno distinguere livello internazionale.
Esistono oggi in paese circa 200 unità produttive
(industriali ed artigianali) di cui un centinaio occupato nella
vera propria attività di costruzione della scarpa, ed il
rimanente impegnato in attività connesse al settore calzaturiero.
Per una piacevole occupazione del tempo libero i cittadini
di Fiesso,e con essi i turisti in transito per la Riviera del Brenta,
possono usufruire di diverse iniziative: si va, infatti, dalle manifestazioni
durante il periodo natalizio, a quelle per la '' Befana" il
6 gennaio, con tanto di "brusemo ea vecia" beneagurale;
a quelle per il " Carnevale''. Ora, poi, è ritornata
la Festa Paesana a completare un quadro di iniziative davvero invidiabile.
Un sintomo assai gradito di un atteso e necessario collegamento
anche a Fiesso d'Artico della frenetica vita di oggi con le tradizioni
più antiche.
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